22 luglio 2011

22 luglio 2011 – Attentato a Oslo e sparatoria a Utoya.

 

Con la locuzione attentati del 2011 in Norvegia ci si riferisce a due attacchi terroristici coordinati, volti ad attaccare il governo della Norvegia, avvenuti nella città di Oslo e sull’isola di Utoya il 22 luglio 2001, che causarono in totale 77 vittime.

L’autore dei due episodi è Anders Breivik, un cittadino norvegese che ha confessato, dopo l’arresto, di essere il responsabile degli attentati che hanno causato la morte di 77 persone. Breivik è un anti-multiculturalista, anti-marxista, sionista, anti-islamico e fondamentalista cristiano, con ideologie di estrema destra, come da lui stesso affermato nel suo memoriale 2083 – Una dichiarazione europea d’indipendenza. Il Killer è stato condannato a 21 anni di carcere, massima condanna prevista in Norvegia. La corte distrettuale di Oslo ha deciso per la “sanità mentale” di Breivik

Il primo attacco è stato realizzato con l’esplosione di una bomba al images (1), il quartier generale del governo a Oslo, alle 15:25, al di fuori dell’ufficio del Primo Ministro, Jens Stoltenberg, e altri edifici governativi. L’esplosione ha ucciso otto persone e ne ha ferite molte altre. Stoltenberg non è stato ferito dalle esplosioni e il ministro delle finanze norvegese, Sigborn Johnsen, era in vacanza in Danimarca in quel momento. L’esplosione si è sentita fino a 7 Km di distanza. Non ci sono ancora dati certi su quante esplosioni si siano verificate. 

Tutte le strade intorno al centro di Oslo sono state chiuse, e i militari hanno evacuato le persone dall’area, avvisando i residenti di stare lontani dal centro e di limitare l’utilizzo dei telefoni cellulari per evitare il rischio di un altro potenziale attacco terroristico. I trasporti pubblici in ingresso e uscita dalla città sono stati sospesi.

Dopo aver fatto esplodere l’autobomba nei pressi degli uffici governativi, Anders Breivik si è avviato verso Utoya, vestito da agente della polizia norvegese e fingendo di cercare bombe sull’isola. Arrivato sull’isola con un traghetto, Breivik prima ha ucciso con una pistola Glock i direttori del campo, che insospettiti dalle armi avevano cominciato a fargli domande, quindi si è diretto verso i giovani raccolti in un punto di ristoro, ha estratto il fucile automatico e ha incominciato a sparare sulla folla, arrivando a uccidere 69 giovani tra i 14 e i 20 anni. Dopo un’ora e mezza la DELTA (Unità Norvegese Anti-Terrorismo), un’élite della polizia, ha fatto irruzione sull’isola e l’attentatore si è consegnato senza opporre resistenza.

Breivik, secondo alcune prime testimonianze in stato di shock, non avrebbe agito da solo, ma le ricerche e le indagini della polizia norvegese su possibili complici non hanno individuato altre persone. Infatti le testimonianze più attendibili e “a mente fredda” dei sopravvissuti della strage di Utøya hanno descritto il solo Breivik che sparava con freddezza, senza correre e senza urlare (versione dei sopravvissuti tratta dal documentario Massacro in Norvegia, io c’ero). Christian Hatlo, responsabile delle indagini, ha infine stabilito che Breivik ha agito da solo