A proposito di caffè…

A proposito di caffè…

 

Benefici e controindicazioni 

Il caffè è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcuni alberi tropicali appartenenti al genere Coffea.

Due sono le varianti di caffè più diffuse:

  1. L’Arabica – è una specie coltivata soprattutto in Arabia; di questa specie, la varietà più conosciuta è la Moka, i cui grani sono piuttosto piccoli e hanno un intenso profumo aromatico; il loro colore caratteristico è il verde rame, mentre la forma è appiattita ed allungata
  2. La Robusta – è simile all’Arabica; i suoi rami si incurvano a forma di ombrello, verso terra; i suoi grani tondeggianti sono più piccoli, ma più ricchi di caffeina rispetto all’Arabica, e, una volta torrefatti, risultano molto profumati

Ad oggi non si conoscono le origini esatte della pianta del caffè: si ipotizza lo Yemen, oppure l’Etiopia o altri ancora sostengono sia nata in Persia.

Sta di fatto che questa bevanda si diffonde in Italia soltanto alla fine del XVI secolo, a Venezia e la prima bottega del caffè viene aperta soltanto nel 1645.

Viene, poi, importato in Inghilterra, nel 1650, fino a diffondersi in tutta Europa soltanto nel 1670.

Si diffonde, poi, nel Centroamerica, nel 1720, grazie ad un ufficiale della marina francese, Gabriel De Clieu, e da qui arrivò fino in Brasile, nel 1727, dove vengono create le prime piantagioni.

I tempi di maturazione del caffè variano a seconda del clima e del terreno, ma generalmente va dai 6 agli 11 mesi. Per effettuare la raccolta si utilizzano appositi macchinari, ossia dei grossi cingolati che vengono fatti passare al di sopra di ogni filare di arbusti, scuotendo e raccogliendo man mano le drupe. Vengono, poi, estratti e selezionati i semi. Questi ultimi vengono, poi, depellicolati ( a secco, se sono stati raccolti in condizioni climatiche favorevoli, oppure a umido). Una volta eliminata la pellicola esterna, vengono fatti essiccare, per eliminare gli ultimi residui di acqua. A questo punto, poi, si passa alla fase finale, ossia alla torrefazione. Oppure si procede alla caffeinizzazione, prima della torrefazione. La torrefazione è il processo di cottura dei semi, a 200-240 ° C, che assumono la colorazione classica che conosciamo.

La principale sostanza contenuta nel caffè è la caffeina, che viene spesso usata in programmi dimagranti o drenanti. Essa, infatti, grazie alle sue capacità termogene, è in grado di stimolare la mobilitazione dei grassi del tessuto adiposo, e favorisce la diuresi, riducendo la ritenzione idrica. Essa ha, inoltre, proprietà eccitanti sul sistema nervoso centrale. Stimola la funzionalità cerebrale, aumentando la veglia e la concentrazione, e la frequenza cardiaca, essendo un cardiotonico. Stimola la secrezione gastrica, infatti viene spesso consigliato dopo i pasti per facilitare la digestione. Ha anche un effetto anoresizzante, poiché, assunto in dosi massicce, diminuisce l’appetito.

C’è da dire, però, che la caffeina, se consumata in dosi eccessive, può avere anche effetti negativi. Un utilizzo eccessivo, infatti, può causare insonnia, acidità di stomaco, esofagite, tachicardia, ansia, maggiore rischio di diabete, se si soffre di ipertensione.

Il consumo di caffè deve essere, quindi, limitato in presenza di determinate patologie; non dovrebbe essere assunto da chi soffre di ipertensione, insonnia, reflusso gastroesofageo, ulcere e gastrite.

La caffeina è nota anche per le sue proprietà cosmetiche. Essa, infatti, degli effetti positivi sulla

  • cellulite (stimola la lipolisi, cioè la mobilitazione dei grassi accumulati sottoforma di trigliceridi negli adipociti e, per questo, creme e lozioni a base di caffeina risultano molto efficaci)
  • pelle (durante le esposizioni ai raggi UV è opportuno utilizzare lozioni e creme solari a base di caffeina per prevenire tumori alla pelle)
  • capelli (la caffeina, inclusa in shampoo e lozioni da applicare al cuoio capelluto, non solo migliora la saluta del capello, dando lucentezza e morbidezza, ma agisce direttamente sul bulbo attivando la crescita: essa elimina l’effetto inibitorio che il testosterone esercita sulla crescita dei capelli, riattivandola)

E’ stato, addirittura, stilato un decalogo sui benefici del caffè, in base ad uno studio condotto nel 2005 dalla University of Scranton, negli Usa.

1) contiene antiossidanti, importanti per contrastare l’invecchiamento

2) ha la capacità di far sentire meno stressati, anche solo attraverso il suo profumo

3) riduce i sintomi del morbo di Parkinson, in quanto la bevanda è in grado di controllare i movimenti in chi soffre di questa malattia

4) fa bene al fegato, riducendo il rischio di ammalarsi di cirrosi epatica per chi fa un consumo eccessivo di alcol

5) riduce del 50% il rischio di suicidio,

6) abbassa il rischio di tumore alla pelle, causato soprattutto dall’esposizione ai raggi UV, riducendo l’effetto inibitorio dell’ enzima  ATR, responsabile dell’insorgenza di questo tipo di tumore.

7) rende “atleti migliori, perché aiuta a bruciare le riserve di grasso.

8) dimezza il rischio del diabete di tipo 2 (per ogni tazza di caffè si abbasserebbe del 7%

9) rende più intelligenti, permettendo al cervello di lavorare in modo più efficiente e brillante, persino in condizioni di carenza di sonno (migliora la concentrazione e l’attenzione, nonostante si sia dormito poco).

10) rende più felici, riducendo il rischio di depressione.

La quantità ideale di caffè da assumere sarebbe quella di 3 tazzine al giorno per le donne e 4 per i maschi, tenendo presente che un espresso contiene mediamente 60 mg di caffeina.

Oltre alla caffeina, il caffè contiene moltissime altre sostanze. Innanzitutto, il chicco di caffè, al suo stato originario, contiene proteine, grassi, minerali e carboidrati. Sostanze, però, che si riducono notevolmente, fino quasi a scomparire, al momento della tostatura. Quelle, invece, che rimangono sono, in 100 gr di caffè espresso, sono: 0,18 % grassi. 0,1 % fibre alimentari, 0, 98% acqua e 0,3% ceneri. Ha un alto contenuto di minerali (magnesio, potassio, fosforo, calcio, sodio, ferro, zinco, rame e manganese) e vitamine (B1, B2, B3, B5, B6 e una piccola percentuale della vitamina K). Elevata è anche la presenza di acidi (aspartico, citrico, stearico, glutammico, linoleico, palmitico, oleico, caffeico, clorogenico e ossalico). Contiene, poi, aminoacidi (metionina e asparagina), fibre alimentari e oli volatili.

Il caffè non zuccherato contiene pochissime calorie e quindi, non facendo ingrassare, è compatibile con qualsiasi tipo di dieta. Esso aumenta il metabolismo e, quindi, aiuta a bruciare più facilmente i grassi.

Ma… se è vero che il caffè non fa ingrassare, è anche vero che esso aumenta il senso di fame ed e’, quindi, preferibile consumarlo dopo i pasti.

Esistono diversi tipi di caffè:

  • Caffè ginseng – utilizzato per beneficiare delle proprietà del caffè senza avere gli effetti indesiderati del nervosismo e delle aritmie, visto che il ginseng (estratto di radice) rilassa e distende
  • Caffè d’orzo – può essere bevuto senza nessun limite, visto che l’orzo è un cereale e non contiene caffeina e, soprattutto, è ricco di fosforo ed ha ottime proprietà antinfiammatorie
  • Caffè di cicoria – ha le stesse proprietà del normale caffè: stimola il sistema nervoso centrale, è un digestivo ed è, inoltre, un lassativo, ma ha anche proprietà depurative ed è un ottimo ipocolesterolemizzante
  • Caffè decaffeinato – contiene tutti i componenti del caffè normale, ma, al contrario, la quantità di caffeina è molto irrisoria (circa 3 mg per tazzina) e, dunque, sono molto ridotti gli effetti comuni del caffè, sia positivi che quelli negativi
  • Caffè verde – definito “crudo”, perché salta il passaggio della torrefazione; è ricco di antiossidante, ha una bassa quantità di caffeina (3mg) e contiene elevate quantità di acido clorogenico, che funziona da brucia grassi ed aiuta a dimagrire
  • Caffè guaranà – contiene caffeina (4%), tannini e polifenoli, che depurano il fegato e stimolano la circolazione e la digestione

Otre alle proprietà benefiche e nocive, a seconda del consumo, può provocare una vera e propria dipendenza, che causa, a sua volta, una forte sindrome di astinenza e ad uno stato depressivo: quando non lo si assume, si ha un senso di intorpidimento e, quando cessa la dose energizzante del caffè, si assiste ad un declino delle capacità di attenzione e di concentrazione e ad un aumento di un senso di spossatezza generale.