Wanna Marchi

Wanna Marchi, la sua storia raccontata in un’intervista.

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Assente in tv da 16 anni, è tornata alla ribalta Wanna Marchi, noto volto televisivo.

E’ stata proprio lei a raccontarsi nella prima puntata del format di  Maurizio Costanzo “L’intervista”, prodotto da Maria De Filippi, che ha avuto luogo giovedì 6 ottobre, in seconda serata.

Wanna ha parlato davanti alle telecamere per la prima volta da quando è uscita dal carcere e ha raccontato la propria vita a partire da alcune foto.

Wanna Marchi (2 settembre 1942, Castel Guelfo di Bologna) ha avuto la sua notorietà grazie alle vicende giudiziarie nelle quali era coinvolta.

La sua “carriera” inizia negli anni Ottanta, con televendite di prodotti dimagranti basati su micronizzato di tarassaco ed estratti di alghe.

Dopo il successo ottenuto, nel 1983 conduce una trasmissione dal titolo “Wanna Marchi Show”, dedicata esclusivamente ai prodotti da lei sponsorizzati, insieme ai figli Maurizio e Stefania Nobile. Uno dei prodotti più venduto era la crema scioglipancia: il costo “in offerta” era, negli anni 80, di 100.000 lire per tre confezioni.

Indimenticabile è l’urlo che utilizzava nelle sue televendite per ottenere l’assenso dei telespettatori: “D’accordo?!”

Nel 1996 viene fondata la società Ascie’ s.r.l. ” di Milano, tra i cuoi soci figurano sua figlia Stefania Nobile e il presunto mago Mario Pacheco Do Nascimento.

Nel 2001, il programma televisivo Striscia La Notizia scova una serie di truffe che la vedono coinvolta quale presentatrice di numeri fortunati per il gioco del lotto, talismani, amuleti e kit contro le influenze maligne (rito del sale, del desiderio, del denaro, del corallo, ecc).

Emerge che la Ascie’ s.r.l., grazie a questa pubblicità, aveva indotto molte persone a pagare ingenti somme di denaro in cambio di bustine di sale di cucina, rametti di edera e altri oggetti che, secondo i tre individui, sarebbero serviti contro il malocchio. Il materiale doveva essere utilizzato secondo procedure rituali e se queste procedure fossero fallite si sarebbe acclarata la presenza del malocchio.

I metodi utilizzati dai tre personaggi risultano essere truffaldini perché:

– il cloruro di sodio (sale da cucina) ha un limite di solubilità in acqua: se la quantità di sale introdotta nell’acqua supera un certo valore, non è più in grado di sciogliersi, rimanendo depositato sul fondo del recipiente.

– i numeri del lotto, promessi come “personalizzati per il cliente” risultavano essere uguali per tutti.

– i rametti d’edera erano recisi da una pianta nel cortile degli uffici societari.

Il Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano avvia un’indagine per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all’estorsione.

Il 3 aprile 2006 Wanna Marchi e la figlia Stefania vengono condannate a due anni e sei mesi di reclusione nel processo-bis per truffa aggravata davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Milano. Le due donne e gli altri imputati vengono, inoltre, condannati a risarcire alcune delle vittime delle truffe per un ammontare di quasi 40.000 euro.

Il 9 maggio 2006 le due donne vengono condannati in primo grado dal Tribunale di Milano per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, con una condanna di 10 anni, e al risarcimento delle vittime (oltre due milioni di euro). Do Nascimiento, partito per il Brasile, viene arrestato con rito abbreviato a 4 anni.

Dal 2006 le due donne sono agli arresti domiciliari.

In attesa del processo d’appello, Wanna Marchi dirige un centro benessere e bellezza.

Il 27 marzo 2008 arriva la sentenza della Corte d’Appello che riduce le somme delle due condanne inferte a 9 anni e 6 mesi per Wanna e a 9 anni, 4 mesi e 9 giorni per Stefania.

A giugno del 2008 le due donne vengono arrestate in esecuzione di una misura cautelare emessa dalla quarta sezione penale della Corte d’Appello di Milano, ma vengono, poi, rilasciate dopo pochi giorni.

Wanna Marchi trova occupazione nel bar del fidanzato della figlia, a Milano.

Il 4 marzo 2009 la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna a 9 anni e 6 mesi di reclusione per la Marchi e a 9 anni e 4 mesi per sua figlia.

Nel mese di aprile 2010 le due donne vengono condannate anche per bancarotta fraudolenta, per il fallimento della società Ascie’.

L’8 ottobre 2011 la Marchi ottiene il regime di semilibertà lavorando nel bar/ ristorante del fidanzato della figlia Stefania.

Il 30 ottobre 2012 la donna ha potuto beneficiare di una sospensione temporanea della pena per prendersi cura della figlia, in seguito ad un intervento chirurgico all’anca.

E poi il grande ritorno sugli schermi! Erano tanti i telespettatori che si chiedevano dove fosse finita! E’ proprio lei che si definisce “un animale da piccolo schermo”. Quindi, questo ritorno non poteva non essere messo in conto…

Sono tanti i temi che ha dovuto discutere in puntata: dalle televendite al carcere, passando dal rapporto con il mago Do Nascimento e la figlia Stefania, con la quale ha un rapporto speciale.

Wanna, ormai settantaquattrenne, dice di aver sofferto molto gli anni di detenzione ma ora,che ha pagato il debito con la giustizia, si sente meglio. Adesso non ha più bisogno di mentire e dice: ” Io voglio lavorare ancora, ma non più nella vendita. Sono anziana, ma, dentro, mi sento una trentenne”.

“In carcere tutti si proclamano innocente -continua la televenditrice. Di cosa mi sono pentita? Forse di aver messo al mio fianco il mago”.

Sul suo ex marito, la donna dice ” E’ stato il più grosso errore della mia vita. L’unica cosa bella sono i figli”. Poi parla del suo attuale compagno, Francesco: ” Stiamo insieme da tanti anni. Ci vorremmo sposare”.

Racconta, inoltre, la sua esperienza in carcere: “Ho passato tre anni dentro, più uno ai domiciliari. Il nostro avvocato ci disse che era meglio farsi arrestare a Bologna, non ho mai capito perché. Mi ricordo che parlai col capitano prima del mio arresto e mi suggerì di godermi la mia famiglie nelle ultime 24 ore. Potrei augurare la morte a qualcuno, ma mai la galera. E’ un qualcosa di terribile. Credo di aver pagato abbastanza. Bisognerebbe migliorare le condizioni di vita all’interno del carcere. Ho mantenuto un ottimo rapporto con i secondini e gli ex carcerati tanto che qualcuno veniva nel bar dove lavoravo a Milano”.

Poi si parla di Do Nascimento e su un loro probabile rapporto sentimentale: “Do Nascimento ha fatto del gran bene. Era un buono. Ricordo che aiutava le anziane con la spesa. Era gay e, poi, poteva essere mio figlio. Amo follemente mio marito”.

E’ la volta poi del rapporto con sua figlia Stefania: “Quando vedo mia figlia mi emoziono. Sono una mamma d’altronde. Lei ha sofferto molto, anche perché è malata. Non doveva nemmeno entrarci in carcere. Si è aggravata tantissimo, tanto che è rimasta in carrozzina per un pò di tempo”.

Emerge il suo rapporto di inferiorità nei confronti della madre: “Lei era un pò civettuola. Ero un pò gelosa”.

E infine viene affrontato il tema sui prodotti che proponeva nelle sue televendite : ” I miei prodotti erano controllatissimi. Vendevo alghe e crema scioglipancia. Quante pubblicità ci sono di aziende che fanno dimagrire le persone in sette giorni? Io ho sempre fatto ciò che hanno fatto gli altri”.