Maria, si indaga sul D.N.A.
Si attendono i risultati delle analisi dei Ris, che potrebbero eventualmente imprimere una sterzata all’indagine su una storia terribile ed agghiacciante.
E’ la storia drammatica di Maria, la bimba di nove anni, rumena, rinvenuta senza vita lo scorso 19 giugno nella piscina di un casale a San Salvatore Telesino (Benevento). L’inchiesta è condotta dal Procuratore reggente Giovani Conzo, dal sostituto Maria Scamarcio e dai carabinieri.
Si procede per omicidio e violenza sessuale, le ipotesi di reato contestate fino a questo momento a Daniel (è difeso dall’avvocato Giuseppe Maturo), 21 anni, anch’egli rumeno.
Il reato di omicidio è connesso anche alla sorella Cristina, 29 anni, assistita dall’avvocato Salvatore Verrillo.
Al vaglio degli specialisti della Scientifica dell’Arma ci sono innanzitutto gli abiti del giovane, sui quali sarebbero state rinvenute alcune macchioline di cui va precisata la natura, stabilendone, ammesso che esista, la compatibilità con l’alghicida ed il cloro versati nelle ore precedenti nella piscina, e, a quanto pare, anche con la cera di alcune ‘candele antizanzare’ posizionate nei pressi della vasca.
C’è poi il capitolo, altrettanto importante, delle calze ritrovate nella Polo di Daniel, che ha sempre sostenuto fossero della sorella. In questo caso, obiettivo puntato sul profilo genetico, sul Dna.
Una serie di accertamenti, dunque,
dai quali potrebbero emergere nelle prossime ore alcuni elementi che, valutati con gli altri già a disposizione, potrebbero risultare decisivi nel completamento del quadro dell’attività investigativa.