Germania sotto assedio, oggi due nuovi episodi

Continua la scia di sangue nel sud della Germania.

 

Uno scoppio improvviso, alle 22 di ieri sera, davanti a un ristorante nel centro di Ansbach.

Il “nuovo terribile attentato” è avvenuto a una quarantina di chilometri da Norimberga. 

Il suo vero obiettivo era, in realtà, il festival musicale. L’uomo aveva cercato di entrare nell’area in cui si svolgeva il concerto ed era stato bloccato dagli addetti alla sicurezza perché non aveva il biglietto.

Gli investigatori on hanno ancora chiarito se l’uomo volesse farsi esplodere o innescare l’esplosivo con un dispositivo forse collegato a un telefono cellulare.

Subito dopo l’eplosione il concerto è stato immediatamente interrotto e i circa 2.500 spettatori sono stati allontanati dall’area. InizialmenteBild online e Ntv avevano dato come possibile causa una fuga di gas, poi la sindaca Carda Seidel ha parlato di un ordigno. Quindi la polizia ha reso noto che l’unica vittima era l’attentatore.

Subito dopo la deflagrazione, la zona è stata immediatamente isolata dalla polizia, dai reparti speciali e dai vigili del fuoco. Forze dell’ordine e mezzi di soccorso sono stati coordinati dall’alto da un elicottero. Nel municipio è stata istituita un’unità di crisi.

In uno dei cellulari del siriano è stato trovato un video in cui l’uomo minaccia di fare un attacco come rivalsa nei confronti dei tedeschi perché potrebbero distruggere l’Islam. In una prima traduzione, l’uomo dice di agire in nome di Allah.

Testimoni lo hanno visto camminare avanti e indietro in maniera nervosa. E’ possibile che stesse per abbandonare lo zaino in cui portava l’ordigno per azionarlo a distanza, ma poco dopo c’è stata l’esplosione. E’ certo che con i due cellulari il 27enne ha fatto numerose telefonate prima dell’attacco.

L’attentatore, che ha provocato 12 feriti, nessuno dei quali in pericolo di vita, si è poi fatto esplodere in aria durante il festival, davanti ad un ristorante poco distante dal festival.

A provocare l’esplosione è stato  Mohammed Delel, un rifugiato siriano di 27 anni, molto probabilmente proveniente da Aleppo, che soffriva di disturbi psichici e sul cui corpo sono state trovate varie ferite da guerra.

 

Il rifugiato era arrivato per la prima volta in Germania il 3 luglio 2014 e aveva presentato domanda di asilo: la sua richiesta era stata negata l’anno scorso e doveva essere estradato in Bulgaria. Tuttavia, il 27enne si trovava ancora nel Paese con lo status di ‘tollerato’, in quanto la legge tedesca vieta l’espulsione di persone verso Paesi dove è in corso una guerra.

L’attentatore soffriva di disturbi psichici: aveva tentato il suicidio due volte ed era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico. Proprio a causa della sua “instabilità psicologica” l’uomo non era stato deportato, ha detto in una conferenza stampa il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maizière. Delel viene comunque descritto come “un tipo che non dava nell’occhio, gentile e cordiale” dal direttore dell’ufficio sociale della città sulla base delle informazioni fornite dai suoi collaboratori.

La bomba esplosa, secondo gli inquirenti, era di fabbricazione artigianale ed era stata assemblata dallo stesso Mohammed Delel. Durante la perquisizione al centro di accoglienza per rifugiati,nell’abitazione del siriano sono stati trovati altri materiali per la fabbricazione di ordigni, una tanica con liquido infiammabile, acido cloridrico, alcol puro, un saldatore, cavi e batterie. Nel suo cellulare aveva un video contenente minacce in nome di Allah. Delel inoltre aveva 6 profili Facebook, almeno uno dei quali con dati personali falsi. Sui cellulari sono state trovate diverse conversazioni Whatsapp, tutte al vaglio degli inquirenti.  L’uomo aveva anche addosso parecchio denaro contante: secondo la polizia aveva un rotolo di banconote da 50 euro legate con un elastico.

Secondo il ministro dell’interno bavarese, Joachim Hermann, l’esplosione ha matrice islamista, infatti nel suo telefonino sono state trovate le prove dell’adesione all’IS: “Un video con una corrispondente minaccia di un attacco da parte dell’aggressore è stato trovato sul suo cellulare, in cui egli dichiara in arabo … in nome di Allah, fedelta’ ad Abu Bakr al-Baghdadi, noto leader islamista, e minaccia vendetta contro i tedeschi”, ha detto Herrmann ai giornalisti. “Dopo aver visto questo video, credo che non c’è alcun dubbio che l’attacco è stato un atto terroristico con un motivo islamista”, ha continuato Herrmann.

È stato arrestato un presunto complice dell’uomo.

L’Is, attraverso l’agenzia Amaq, ha rivendicato l’attentato: “Ha eseguito l’operazione rispondendo all’appello di colpire i Paesi della coalizione che combatte lo Stato Islamico”.

L’attacco di Ansbach è avvenuto al termine di una giornata in cui un altro episodio aveva in un primo momento fatto pensare a un atto terroristico: a Reutlingen un profugo siriano aveva ucciso una donna e ferito altre due persone a colpi di machete.

In questo clima di tensione Herrmann si è detto “scioccato” per il fatto che “si abusi della protezione garantita ai richiedenti asilo.slide_1

E un invito a “non generalizzare nell’accusare di terrorismo i rifugiati” arriva dallla cancelleria e dal ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maizière che ad alcuni giornali del gruppo ‘Funke’ rivela che solo 59 richiedenti asilo sono indagati in Germania, “sospettati di appartenere a organizzazioni terroristiche, a fronte di migliaia di persone che arrivano.

La base americana Garrison Ansbach in Germania rafforzerà la propria sicurezza dopo il recente attacco terroristico nella citta.