Dunque, ancora una volta, l’ennesimo video hard diffuso in rete all’insaputa delle vittime, macina like e supera i record delle divulgazioni. Ancora una volta la ragazza vittima dell’affronto digitale è all’oscuro di tutto, fino all’ultimo. Ancora una volta gli autori del vile gesto possono nascondersi in quell’area grigia del web che garantisce loro, almeno all’inizio, coperture e anonimato. E così, come riferito dal quotidiano capitolino, «una festa tra compagni di classe in un appartamento del Centro storico, due fidanzatini che si mettono in disparte su un divano, in atteggiamenti intimi. Poi, un video osé, fatto a loro insaputa, che rimbalza senza freni nelle chat di tutta la scuola e addirittura si diffonde in altri istituti.
La protagonista del filmato è una minorenne: ha diciassette anni. Quando ha scoperto che tra i corridoi dell’istituto – uno dei licei del I Municipio – tutti parlavano del video hard di una coetanea, non immaginava nemmeno»… di essere lei la protagonista di turno dell’ultimo agguato virtuale, dell’ultimo episodio di bullismo digitale, dell’ennesimo atto di cyberbullismo, un fenomeno noto purtroppo già da numerosi anni e in costante aumento. L’ultima dimostrazione di quanto sia facile per i virtual offender costruire con pochi passaggi un quadro di sopraffazione intenzionale: c’è una vittima, ci sono i social, tutto rimbalza sulle chat.
Un meccanismo drammaticamente oliato, che può distruggere una persona; che sicuramente intacca profondamente autostima e sicurezza in sé. Che, sempre più spesso, ultimamente ha registrato diverse vittime arrivate, alla fine di un estenuante calvario, mediatico e giudiziario, a estreme conseguenze…