In un periodo in cui l’economia gira a rilento e molte persone sono rimaste senza lavoro, sarebbe opportuno che qualcuno ci venisse incontro e ci aiutasse ad avere delle spese “equilibrate”, in base alle nostre possibilità economiche.
Ma è davvero così? Secondo alcuni dati, le cose sembrerebbero molto diverse…
Qualche giorno fa sono stati forniti i dati riguardanti i consumi degli italiani e sull’aumento vertiginoso di alcuni prodotti. A fornire i dati è stata la Nielsen, un’azienda di misurazione e analisi dati che fornisce un quadro completo sui consumatori e sui mercati.
Per quanto riguarda i consumi degli italiani, la ricerca ha portato alla luce che, nell’ ultimo mese, sono stati presi d’assalto drogherie alimentare e prodotti per la pulizia e l’ igiene della casa.
Per quanto riguarda, invece, i prezzi dei prodotti, l’azienda ha mostrato come alcuni prodotti fossero vertiginosamente aumentati nel costo: in alcuni casi, l’aumento si aggira intorno al 200%.
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farina +186,5%
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uova di gallina +53,7%
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latte Uht +34,1%
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surgelati +6,8%
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conserve animali +32,1%
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burro +79,7%
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conserve rosse +50,8%
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pasta +22,6%
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riso +37,9%
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caffè macinato +21,5%
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guanti +263,7%
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carta igienica +28,4%
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detergenti superfici +56,4%
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carta casa +46,4%
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candeggina +87,6%
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sapone per mani, liquido e solido +73,8%
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alcol denaturato +116,4%
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salviettine umidificate +68,6%
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termometri +45,9%
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pizza surgelata +45,7%
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vino +12,4%
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birre alcoliche +11.3%
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affettati +28,1%
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mozzarelle +44,6%
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wurstel +44,2%
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patatine +25,7%
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spalmabili dolci +61,3%
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gelati +21,5%
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wafer +16,2%
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camomilla +76,3%
Di contro, è diminuito il costo dei prodotti per la cura della persona:
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make – up -70%
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profumeria -63,6%
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cura viso -41,1%
Probabilmente, l’aumento potrebbe dipendere dalla quantità di prezzi in promozione rispetto al totale del venduto: si nota, infatti, una tendenza alla diminuzione nei periodi in cui si fanno meno promozioni. Un altro fattore, invece, potrebbe essere la situazione di minore concorrenza, poiché il consumatore è costretto a scegliere il negozio più vicino a casa e ad accontentarsi di quello che trova sugli scaffali.