“Non uscite di casa”: è questa la soluzione?

E’ sempre più in espansione il fenomeno “coronavirus”.

 

 

Il nome “coronavirus” deriva dal termine latino “corona”, che significa “corona” o “aureola”. Ciò si riferisce all’ aspetto caratteristico dei virioni (la forma infettiva del virus): essi presentano una frangia di grandi proiezioni superficiali bulbose che creano un’immagine che ricorda una corona reale o corona solare.

 

 

I coronavirus umani conosciuti ad oggi, comuni in tutto il mondo, sono sette, alcuni identificati diversi anni fa (i primi a metà degli anni Sessanta) e alcuni identificati nel nuovo millennio. Essi sono: 229E (coronavirus alpha), NL63 (coronavirus alpha), OC43 (coronavirus beta), HKU1 (coronavirus beta), MERS-CoV (il coronavirus beta che causa la Middle East respiratory syndrome), SARS-CoV (il coronavirus beta che causa la Severe acute respiratory syndrome), 2019 Nuovo coronavirus (2019-nCoV). La sindrome respiratoria mediorientale, MERS-CoV, è stata registrata per la prima volta in Arabia Saudita nel 2012 e ha colpito oltre 25 Paesi. La sindrome respiratoria acuta grave si è verificata per la prima volta in Cina nel 2002 e ha causato un’epidemia mondiale tra il 2002 e il 2003, con 774 decessi, ma, fortunatamente, dal 2004 non si sono verificati altri casi simili. Il 9 gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno identificato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo: il 2019-nCoV, associato a vari casi di polmonite registrati nella città di Wuhan, nella Cina Centrale, dal 31 dicembre 2019. La malattia provocata da questo nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19”(dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata). Lo ha annunciato, l’11 febbraio 2020, nel briefing con la stampa durante una pausa del Forum straordinario dedicato al virus, il Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

 

 

PER QUANTO RIGUARDA I SINTOMI, QUESTI VIRUS COMPORTANO: febbre, tosse E difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. nELLO specifico, per quanto riguarda la MERS-CoV e SARS-CoV, possono verificarsi sintomi gravi: I sintomi della sindrome respiratoria mediorientale di solito includono febbre, tosse e respiro affannoso che spesso progrediscono in polmonite e circa 3 o 4 casi su 10 sono risultati letali. per quanto riguarda, invece, i sintomi dell’ultimo coronavirus, c’è ancora poca specificità dei sintomi comuni dell’infezione ed è necessario effettuare test di laboratorio su campioni respiratori e/o siero soprattutto in caso di malattia grave.

 

 

 

I coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso: la saliva, tossendo e starnutendo, contatti diretti personali, le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi, una contaminazione fecale (raramente). Sembrerebbe che il coronavirus SARS-CoV-2 possa diffondersi anche in occasione di un contatto ravvicinato con un paziente asintomatico, ma c’è anche da dire che l’infezione asintomatica potrebbe essere rara e che la trasmissione del virus da casi asintomatici è molto rara.

 

 

 

Sebbene il virus si sia sviluppato maggiormente in Cina, anche l’Italia ne è rimasta profondamente colpita: 1835 casi risultati positivi, 52 deceduti e 149 guariti. Tra i 1835 positivi: 927 si trovano in isolamento domiciliare, 742 ricoverati con sintomi, 166 in terapia intensiva. I casi accertati interessano: (1254) Lombardia, (335) Emilia-Romagna, (273) Veneto, (51) Piemonte, (35) Marche, (22) Liguria, (17) Campania, (13) Toscana, (7) Sicilia, (7) Lazio, (9) Friuli Venezia Giulia, (5) Abruzzo, (4) Puglia, (2) Umbria, (1) Calabria, (1) Bolzano. 

 

 

purtroppo e’ evidente il quadro che emerge di questo virus: molti decessi, molti contagiati, molta paura, molta disinformazione, molto razzismo.

 

 

Ad oggi, infatti, sebbene siano passati ben tre mesi dall’ inizio di questo fenomeno, l’unica cosa chiara e sicura, su cui non si può discutere, è il numero di decessi avvenuti in Cina e il numero di possibili contagiati  e deceduti presenti in Italia e nel resto del mondo. Purtroppo è un dato che fa pensare, ma è estremamente reale.

 

 

 

E il resto? Cosa si sa del resto? Cosa è successo realmente? Quando e come è avvenuto, con esattezza, il fenomeno? E lo Stato? Dove sono le autorità cinesi e quelle italiane? Cosa si sta facendo realmente per ottemperare il problema e, soprattutto, gli animi delle persone impaurite? 

 

 

 

Ad oggi, non si hanno notizie certe di come sia nato questo fenomeno. Le autorità cinesi hanno scoperto a metà dicembre l’esistenza di un virus non identificato che aveva colpito un numero significativo di persone. Ma l’allerta è stata lanciata solo un mese dopo. Sono state persino arrestate otto persone per “diffusione di voci non confermate”, perché inizialmente nessuno credeva in questa storia. Persino chi ha dato l’allerta per la prima volta è stato licenziato: si tratta di un medico che, dopo aver visitato un paziente, si era subito accorto che i sintomi presentati non erano quelli di un solito virus influenzale. Ed è stato dapprima licenziato, poi, quando il fenomeno è venuto alla luce, era già troppo tardi per assumere di nuovo il medico… e’ morto dopo pochi giorni per aver contratto il coronavirus. Il sindaco di Wuhan, Zhou Xianwang, in un’ intervista, dichiara che le informazioni non sono state trasmesse tempestivamente perché gli è mancata l’autorizzazione dei piani più alti a renderle pubbliche: “Le epidemie rientrano nel campo del segreto di stato e le informazioni devono essere validate dai vertici”. Nel frattempo molti abitanti di Wuhan hanno lasciato la Cina in occasione del capodanno cinese: sono proprio questi viaggiatori che hanno trasportato il virus nel resto del paese e all’estero.

 

 

 

In Italia, i primi due casi sono stati confermati il 30 gennaio dall’ Istituto Spallanzani: una coppia di turisti cinesi sono stati ricoverati in isolamento dal 29 gennaio in questo istituto, ma sono stati dichiarati guariti il 26 febbraio. Il primo caso di trasmissione secondaria si è verificato a Codogno, Comune della Lombardia in provincia di Lodi, il 18 febbraio 2020.

 

 

 

 

A questo punto, dopo tre mesi dalla sua scoperta, tutti potremmo pensare che siano già state trovate le soluzioni giuste per affrontare il virus. E invece no. Al momento non ci sono terapie specifiche: la malattia si cura come i casi di influenza. Nei casi più gravi, ai pazienti viene praticato il supporto meccanico alla respirazione. Sulla base dei dati disponibili, l’OMS ha suggerito una terapia antivirale sperimentale, correntemente utilizzata anche allo Spallanzani, basata su due farmaci: il lopinavir/ritronavir, un antivirale utilizzato per l’infezione da HIV e che mostra attività antivirale anche sui coronavirus, ed il remdesivir, un antivirale già utilizzato per la malattia da Virus Ebola. Non esiste un vaccino contro il Sars-CoV-2.

 

 

 

 

“Non esiste un vaccino in grado di bloccarne la diffusione” spiega Antonio Clavenna, farmacologo e ricercatore del Laboratorio salute materno infantile del Mario Negri. “Il processo necessario per sviluppare e mettere in commercio un nuovo vaccino, segue le stesse procedure previste per i farmaci, e richiede generalmente tempi lunghi (fino a 10-15 anni) – spiega il ricercatore.  La prima fase del percorso è “costruire” il vaccino. Occorre comprendere come il virus o il batterio si trasmette, come entra nell’organismo umano e si replica. Poi bisogna identificare quali sono gli antigeni (i componenti del microrganismo) in grado di attivare una risposta del sistema immunitario che dovrebbe essere in grado di eliminare o bloccare l’agente patogeno. Una volta identificato il potenziale vaccino, è necessario condurre degli studi in laboratorio (sperimentazione preclinica), utilizzando colture di cellule (in vitro) e modelli animali (in vivo) per valutare la risposta immunitaria, l’efficacia protettiva e il profilo di sicurezza. Terminata la sperimentazione preclinica, se i dati ottenuti in laboratorio indicano che è sufficientemente sicuro e potenzialmente efficace, si passa a quella nell’uomo (clinica). Questa fase prevede quattro fasi: le prime tre si svolgono prima della messa in commercio del vaccino, mentre la quarta è rappresentata dagli studi condotti dopo la  commercializzazione.”

 

 

 

 

Diversa è la situazione negli Stati Uniti:  Il presidente Trump e il vicepresidente Mike Pence incontrano i big della farmaceutica alla Casa Bianca. Tutta l’industria farmaceutica è impegnata nella ricerca di un vaccino e di trattamenti per il coronavirus. Mikael Dolsen, capo della divisione di ricerca della Pfizer ha dichiarato che l’azienda “ha individuato gli elementi con alta probabilità di efficacia” contro il virus. Inovio dice di poter arrivare a produrre un vaccino entro l’anno, Johnson & Johnson anticipa addirittura alla “prossima stagione”. Le stime degli esperti parlano di almeno un anno se non 18 mesi prima che una composto efficace possa vedere la luce.

 

 

 

 

Per quanto riguarda sorveglianza e controlli, vediamo che è stata attivata una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus e sono stati attivati controlli e screening sotto il coordinamento della task force ministeriale. Il ministro della Salute, con un’ ordinanza, il 30 gennaio ha bloccato tutti i voli da e per la Cina per 90 giorni, oltre a quelli provenienti da Wuhan, già sospesi dalle autorità cinesi. Il 31 gennaio il Governo ha dichiarato lo Stato di emergenza, ha stanziato i primi fondi e ha nominato Commissario straordinario per l’emergenza il Capo della protezione civile Angelo Borrelli. Il 23 febbraio ha varato un decreto legge riguardante il divieto di accesso e allontanamento nei comuni dove sono presenti focolai e la sospensione di manifestazioni ed eventi.  Questo decreto riguarda alcuni comuni di Lodi, in Lombardia (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda,  Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini) e un comune del Veneto (Vo’). 

 

 

 

 

Sull’emergenza coronavirus:

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Confido nel senso di responsabilità e unità di impegno per assicurare la migliore e più efficace risposta a tutela della salute dei nostri concittadini. Il Ministero della Salute e le Regioni con territori in cui sono presenti casi di contagio stanno operando con tempestività e hanno approntato i protocolli necessari ad affrontare l’emergenza, potendo contare su un sistema sanitario in grado di reagire con efficacia. Questa richiede anche la piena collaborazione di tutta la popolazione secondo le indicazioni delle autorità sanitarie. Sono vicino a quanti sono stati colpiti e alle loro comunità che vivono momenti di comprensibile ansia”.

 

Il direttore generale dell’Fmi, Kristalina Georgieva: In una dichiarazione nel corso del G20 finanziario di Riad, dice “l’ economia cinese tornerà alla normalità nel secondo trimestre”.

 

Il virologo Roberto Burioni: “Ognuno di noi può, con i propri comportamenti responsabili, farà da barriera alla diffusione del virus. Facciamolo e basta, senza esitazioni”.

 

L’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera: “Il sistema sta reggendo senza problemi. La criticità resta su Cremona, per mancanza di medici”. Ai cittadini, invece, dice: “Chi è stato in contatto con pazienti positivi, chiami il 112. La situazione è estramamente nuova. Invitiamo alla calma. La popolazione rimanga nel proprio domicilio. I contatti diretti verranno messi in quarantena obbligatoria”.

 

La Leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni: ” Appello ai turisti: l’Italia è sempre pronta ad accogliervi. Non rinunciate alla più bella meta turistica da visitare e conoscere”.

 

Francesco Passerini, sindaco di Codogno e Elia Delmiglio, sindaco di Casalpusterlengo: “Le misure messe in campo dal governo sono insufficienti, un’elemosina inaccettabile e un’ offesa nei confronti del nostro territorio che sta facendo sforzi immaginabili per arginare l’epidemia. Abbiamo accettato responsabilmente tutte le limitazioni imposte. Possiamo anche comprendere che la coperta sia corta ma non accettiamo l’assenza di compensazioni economiche”.

 

Niccolò Fraschini, della Lista Pavia Prima: “Noi Lombardi veniamo schifati da gente che periodicamente vive in mezzo all’immondizia (napoletani et similia), da gente che non ha il bidet (francesi) e da gente la cui capitale, Bucarest, ha le fogne popolate da bambini abbandonati. Da queste persone non accettiamo lezioni di igiene: tranquilli, alla fine di tutto questo, i ruoli torneranno ad invertirsi”.

 

Luca Zaia, Presidente della regione Veneto: ” Penso che la Cina abbia pagato un grande conto in questa epidemia perché li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi o cose del genere. Sa perché noi, dopo una settimana abbiamo 116 positivi, dei quali 63 non hanno sintomi e ne abbiamo solo 28 in ospedale? Perché l’igiene che ha il nostro popolo, i veneti, i cittadini italiani, la formazione culturale che abbiamo è un regime di pulizia personale particolare”, ma poi, si scusa quando l’ambasciata cinese risponde a tono: “In un momento cruciale come questo, in cui Cina e Italia si trovano fianco a fianco ad affrontare l’epidemia, un politico italiano non ha risparmiato calunnie sul popolo cinese. Ci consola il fatto che moltissimi amici italiani non sono d’accordo con tali affermazioni, anzi le criticano aspramente”.

 

 

 

“Non uscite di casa”, dunque! Ma… è questa la soluzione? Spetta davvero ai cittadini “prevenire” e “tamponare” dei problemi così grandi? Si, forse è giusto che ogni cittadino si mostri ” collaborativo” nella risoluzione del problema e soprattutto che non faccia prevalere forme di “razzismo” in un momento così delicato per il Paese. Ma… i “cittadini”, in fondo, sono solo cittadini. Secondo la Costituzione, il cittadino  è soltanto un abitante/ residente di uno Stato. Ognuno di noi gode di diritti civili. Può opporsi contro chiunque tenti di limitarli. Mentre, per quanto riguarda lo Stato… “lo Stato è superiore a ogni altro soggetto entro i suoi confini. Per essere tale, la sovranità deve manifestarsi come indipendenza nei rapporti reciproci; per tale ragione, allora, lo Stato è indipendente e sovrano; sovrano al suo interno, indipendente nei confronti degli altri stati”.  E la medicina? ” La medicina è la scienza che studia le malattie del corpo umano al fine di garantire la salute delle persone, in particolare riguardo alla definizione, prevenzione e cura delle malattie, oltre alle diverse modalità di alleviare le sofferenze dei malati (anche di coloro che non possono più guarire).

 

 

Beh… quindi… tra “il cittadino”, lo “Stato” e “la medicina”… a chi spetta veramente risolvere il problema? Nessuna legge o Costituzione parla di un tempo di “quindici anni” per curare una persona… Nessuna Costituzione dice che deve essere il cittadino a dover risolvere il problema “non uscendo di casa”… Il cittadino “deve soltanto” avere un comportamento di tolleranza e di aiuto verso altre persone. Sarebbe bello che venissero meno, in questa situazione soprattutto, le varie problematiche di razzismo e di odio, sia tra Nord e Sud che verso le altre Popolazioni.