Coronavirus: carceri in rivolta

Modena, Pavia, Milano, Reggio Emilia, Ferrara, Palermo, Foggia: detenuti protestano per paura di contagio del coronavirus.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I primi detenuti a protestare sono stati quelli del reparto del carcere di San Vittore, dedicato a chi soffre di problemi di dipendenza, la Nave. Questo reparto aiuta i detenuti a seguire la strada del recupero e prevede: celle aperte 12 ore al giorno, programmazione di attività psicoterapeutiche, lezioni sulla legalità, corsi di musica, teatro e attività sportive. A causa di questo virus, c’è la paura che essi possano ingurgitare il metadone che gli viene dato per placare la dipendenza da eroina. La paura nasce dal fatto che i detenuti abbiano avuto accesso all’ infermeria e che siano stati aperti armadietti e cassaforti. Sono state bloccate tutte le strade che conducono al carcere, con un nastro, apposto dai vigili.

 

 

 

 

 

A Modena, i detenuti hanno fatto una vera e propria rivolta: 6 detenuti morti, 3 all’interno della struttura carceraria e altri 3 mentre venivano trasportati in un altro carcere.

 

 

 

 

 

Nel carcere Ucciardone di Palermo, i detenuti hanno protestato per il coronavirus e per le restrizioni ai colloqui con i familiari. Alcuni familiari hanno dovuto comunicare con i propri cari “urlando” dalla strada. Alcuni detenuti hanno cercato di scavalcare la prima recinzione in ferro che precede le antiche mura di recinzione. Sono state chiuse al traffico tutte le vie di accesso e gli agenti di polizia penitenziaria vigiliano da dietro i vetri blindati, nelle guardiole.

 

 

 

 

 

Nel carcere di Augusta, già c’era stato un caso di aggressione a fine gennaio, quando un detenuto aveva aggedito due agenti di polizia penitenziaria che avrebbero voluto riportarlo in cella. Ieri, poi, i detenuti hanno colpito le sbarre delle proprie celle. Ma, per fortuna, le proteste non si sono estese. Sebastiano Bongiovanni, il dirigente nazionale di un sindacato di polizia penitenzaria, rassicura: “la situazione è sotto controllo“.

 

 

 

 

 

Nel carcere di Foggia, questa mattina molti detenuti si sono dati alla fuga. Hanno rubato alcune automobili. Sono stati una decina quelli catturati. La situazione sta tornando alla normalità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La soluzione del Ministro della Giustizia Bonafede: “Manterremo un dialogo costante. Nei dipartimenti di competenza, sono attive task force. Si assicura la costante informazione all’interno delle strutture per la popolazione detenuta e i lavoratori. Ogni protesta, attraverso la violenza, è solo da condannare e non porterà ad alcun buon risultato. Bisogna tutelare la salute di chi lavora e vive negli istituti penitenziari. E’ un dovere”.